dilluns, 23 de gener del 2017

LA GUERRA CIVILE NEI TERRITORI DI GIRONA E LLEIDA

BOMBE SU GIRONA
È noto che durante la Guerra Civile spagnola, per la prima volta nella storia, è stata sistematicamente bombardata dal cielo la popolazione civile in una guerra di retroguardia. Con parole brevi e accurate, Judit Pujadó definisce il lavoro a cui si fa riferimento nella bibliografia.
Hanno bombardato il pezzo di mondo che avevano appena finito di bombardare poche ore prima. Così, alle vittime del primo colpo, se ne potevano aggiungere di nuove; le squadre di soccorso che traevano in salvo feriti, e i vigili del fuoco, e le ambulanze… e così è come si è create una spirale di dolore che avrebbe portato alla demoralizzazione, alla resa.
Accanto a queste azioni, si aveva ideato un nuovo sistema difensivo. Per mancanza di aerei da combattimento repubblicani, che avrebbero potuto evitare i voli che, dalle loro basi a Maiorca, e in una distanza di meno di un’ora, realizzavano i piloti dei bombardieri italiani, si è deciso di costruire rifugi antiaereo, come opzione alternativa a quella di fuga e abbandono delle città che comportava un più alto rischio di essere attaccati.
La costruzione dei rifugi nella città di Girona è iniziata a partire dal 1937, nonostante si avesse già iniziato dalla fine del 1936 a pubblicare le disposizioni da tenere in considerazione dei cittadini. Nell’estate del 1937 sono state emesse le prime regole il cui obiettivo era abilitare dei rifugi nelle loro case.
Nel novembre dello stesso anno s’iniziò la costruzione di rifugi pubblici, quello del Jardí de la Infància e quello del Carrer del Carme, realizzati dal personale comunale con un costo complessivo di 750.000 pesetas.


Il campo d’aviazione di Celrà
L'inizio delle opere di costruzione del campo di aviazione di Celrà fu alla fine del 1936. Situato vicino a Celrà e con una superficie di 1.263.945,78 m², condizionerà l’attività agricola della popolazione, occupando i migliori terreni di coltura, gli agricoltori vedono la loro principale fonte di sussistenza ridotta. Per attenuare, dunque, il grande malessere si darà loro lavoro nelle opere di livellamento dei terreni. La situazione si aggrava per il fatto che non solo i terreni coinvolti erano improduttivi, ma inoltre quelli attorno al campo verranno lasciati inseminati a causa dei bombardamenti. Nonostante il comune di Celrà cercherà modi per risarcire le persone coinvolte, le azioni portate a termine non ci riusciranno.
Il campo sarà operativo militarmente a partire dal primo trimestre del 1937 fino al febbraio del 1939. Sebbene in principio aveva come funzione il controllo della costa di Girona, per difenderla dagli attacchi tanto da parte della flotta franchista come anche dell’aviazione italiana che aveva le sue basi a Maiorca, successivamente arriverà a essere la principale base dei bombardieri Tupolev SB-2 (i “Katiusque”) in Catalogna. Questi caccia uscivano da Celrà per bombardare obiettivi militari del fronte aragonese e dell’isola di Maiorca, in modo particolare durante la battaglia dell’Ebre e, più tardi, obiettivi della Catalogna occupata dalle truppe franchiste.
Un’altra funzione del campo, soprattutto nei suoi periodi iniziali, sarà di scuola di voli notturni.
A complemento del campo d’aviazione vero e proprio, si costruirà a Celrà un’officina di montaggio di aerei, il cosiddetto SAF 23. Per questa attività si utilizzeranno tre locali situati nello stesso paese: l’Ateneo, Can Cors e il Centro Repubblicano. Nel locale dell’Ateneo si montavano gli aerei Polikarpov I-16 tipo 6 (il cosiddetto “Mosca”), e nella sala di Can Cors si fabbricavano le ali degli aerei Polikarpov I-15 (quelli conosciuti come “Xatos”). In queste attività, oltre che i professionisti, ci lavorava anche la gente del paese.
Un’altra attività complementare del campo era l’allenamento dei piloti. Il campo serviva come centro di addestramento e di distribuzione dei piloti una volta che questi avevano ottenuto il titolo che permetteva loro di pilotare un aereo. Al campo c’erano anche degli apparecchi che servivano per fare pratica di volo finché non veniva loro assegnata una destinazione. I piloti dormivano a Girona e si spostavano quotidianamente al campo di Celrà.
Durante gli anni in cui l’aeroporto è stato funzionante si è convertito in un importante obiettivo militare, per questo verrà sottoposto ad un totale di dieci bombardamenti che, a parte per la distruzione materiale, avranno anche un costo in termini di vite umane. Ancora oggi si mantiene vivo, nella popolazione più anziana, il ricordo del terrore sentito dagli abitati di Celrà quando le sirene del campo annunciavano l’arrivo degli aerei che avrebbero bombardato l’aeroporto. Correvano impauriti a rifugiarsi in diversi luoghi, però soprattutto ai rifugi antiaerei e nelle fosse che erano stati costruiti deliberatamente. I soldati del campo si rifugiavano in alcuni dei dieci rifugi che si costruiranno e dei quali ancora oggi ne restano 8.
Una volta finita la Guerra Civile, nel mese di novembre del 1940, si firmerà l’atto di riconsegna di questi terreni ai loro antichi proprietari.
Date dei bombardamenti al campo d’aviazione di Celrà:
  • 27 marzo 1937
  • 5 aprile 1938
  • 14 aprile 1938 (mattina)
  • 14 aprile 1938 (pomeriggio)
  • 24 maggio 1938
  • 26 maggio 1938
  • 4 giugno 1938
  • 20 ottobre 1938
  • 5 novembre 1938
  • 29 gennaio 1938






Jardí de la Infància
Il Jardí de la Infància si aprì al pubblico nel corso della manifestazione Girona Temps de Flors, la quale è motivo di assemblaggio e installazione floreale e allegorica. Si tratta di un rifugio di tipo cellulare molto ben conservato.
Unknown
La Guerra Civile spagnola (1936-1939) ha segnato una svolta nella storia sui centri abitati nella retroguardia, quella che viene chiamata guerra totale. Questo è stato il motivo per cui le città e i centri abitati della retroguardia hanno articolato la progettazione e la costruzione di uno specifico tipo di architettura militare: i rifugi antiaerei. Si stima che nelle regioni catalane ne sono stati costruiti più di 2.000 (circa 1.400 solo a Barcellona) e Girona non fece eccezione. La difesa passiva di Girona è andata delineandosi nel corso dei tre anni che durò il conflitto bellico con la costruzione e qualificazione di barricate, trincee e rifugi di gruppo, che sono sparsi in tutta la città.
Il rifugio del Jardí de la Infància fu costruito nel 1938. Questo rifugio di nuova fabbricazione, di tipo cellulare e di forma vagamente ovale, occupa sottoterra quasi lo stesso spazio fisico della zona del giardino. In totale ammonta a 584,67 m² costruiti, 357,86 m² dei quali sono stati utili (corridoio e scale compresi) e hanno permesso di dare protezione a più di 600 persone. Per dare maggiore sicurezza nel caso di un colpo diretto, tutta la superficie esterna fu ricoperta con un cumulo di terra di forma vagamente piramidale alto circa due metri.

Unknown-2
unnamed.jpg

Liceu Escolar
Il Liceu Escolar è un istituto educativo creato dal grande maestro Frederic Godas Lepido nel 1906, insieme ad altri collaboratori di grande valore personale e professionale. Tra questi Antoni Sabater, Victorina Villa, Humbert Torres, Josep Estadella e molti altri. Si basa sui valori di uguaglianza, libertà e la cooperazione. Ideologicamente è legata alla Gioventù Repubblicana di Lleida.

Nel 1906 ha aperto il primo edificio del Liceu, nella casa Albinyana in via Cavaliers numero 20. Era un modesto edificio. Nel 1910 viene trasferito al numero 42 sulla stessa strada. La moglie di Godas, Victorina Vila e Badia, creava la scuola Minerva per le ragazze.

Nel 1912 si inaugurava il nuovo edificio del Liceo in Avenida Blondel. E’ stato praticamente l’unico esempio dello stile modernista e contribuire alla abbellimento urbano della città. L'inaugurazione di questo edificio, si integra anche gli studenti di Collegio Minerva. Il Liceu Escolar è stata la prima scuola di Lleida iscritta al movimento dell’Escola Nova catalana.

La fine della scuola è stata tragica. Alle ore 15:40 del 2 novembre 1937 la scuola è stata distrutta durante i bombardamenti di Lleida fatte dal lato a favore di Franco. E’ sempre stato detto che il bombardamento è stato fatto utilizzando la Legione Condor, ma recenti ricerche hanno dimostrato la responsabilità del trasporto ad un aereo italiano. Durante l'attacco morirono 48 bambini e diversi insegnanti che in quel momento  erano in classe. Non si è mai saputo se il bombardamento è stato fatto per errore o se era un obiettivo militare visto il legame tra la scuola e la Gioventù Repubblicana di Lleida.

Nel 2006 il Comune di Lleida ha installato una scultura dove si trovava il Liceo Escolar. L'opera, intitolata Memoria, Dignità e Vita, di Agustin Ortega, rappresenta una figura umana che è caduta a terra, ed è costituito da una piastra metallica singola, lo stesso materiale che avvolge le bombe. La finezza della piastra e le increspature applicate evocano la leggerezza di una foglia caduta.
La scultura ha dimensioni di 4,9 metri di lunghezza e 1,7 metri di altezza. L'opera è progettata per circondare e intesa come un intero da tutti i punti di vista. L'autore del lavoro, Agustin Ortega, ha spiegato che principalmente lo scopo è quello di "onorare le vittime delle vite drammatiche sono state distrutte e spezzate che non hanno avuto l'opportunità di sviluppare."

Nel 2010 il Comune e il Memorial Democratic hanno donato un leggio che spiega la storia dell'istituzione e la sua fine.

Monument_Liceo_Escolar.JPG

Rifugio antiaereo della chiesa di Santa Maria d'Agramunt


refugi.jpg
Il rifugio antiaereo situato sotto il tempio romanico di Santa Maria di Agramunt-l'Urgell (XII e XIII secolo) fu recuperato come simbolo ed esempio di quello che visse la popolazione durante la guerra civile del 1936 – 1939 e divenne un equipaggiamento unico in tutta la Catalogna.
Durante le opere di restaurazione del tempio di Santa Maria dell'anno 2005 furono fatte alcune esplorazioni per localizzare alcune delle entrate al rifugio e constatare il buono stato generale della struttura.
Il rifugio segue la navata centrale e la croce del tempio. La galleria misura 34 metri in larghezza e 28.4 metri in lunghezza.
Oggi, il rifugio dispone di una mostra permanente su come vivevano gli agramuntini in questo periodo. E' divisa in sette spazi:

  • La vita quotidiana della popolazione prima della guerra
  • I bombardamenti che soffre la popolazione tra l'aprile del 1938 e il gennaio del 1939
  • Le conseguenze dei bombardamenti e la grande distruzione causata al centro della popolazione
  • La costruzione dei rifugi pubblici e privati e la fuga della popolazione a casali e masserie in tutto Agramunt
  • Il rifugio sotto il tempio di Santa Maria, la protezione del tempio e della facciata principale
  • I lavori di ricostruzione dopo la guerra
  • Il restauro del rifugio

download refug.jpgrefugiiiii.jpg

Durante la Guerra civile, Agamunt fu bombardata dall'aviazione italiana e tedesca. Il primo bombardamento fu il 5 aprile 1938, che coincide con la caduta di Lleida a ovest e, quindi, con la capacità degli aerei fascisti di penetrare più chilometri oltre il fronte del Serge.
Il Comune di Agramunt insieme al Consiglio di Difesa Passiva del Governo della Catalogna, ha iniziato a costruire rifugi in diverse parti della città. La chiesa di Santa Maria d'Agramunt è stato il più grande di tutti.
Durante la guerra civile l'artista Guinovart – che ebbe poi un solo figlio, da una agramuntina - visse nella casa della famiglia materna insieme a questa popolazione e, di conseguenza, visse i bombardamenti. Lo Spazio Guinovart, situato nell'antico mercato della città, riflette i ricordi e le esperienze dell'artista e offre una mostra permanente e una programmazione di esposizioni varia. Nel corso degli ultimi anni si sono recuperati una serie di rifugi antiaerei in Catalogna, molti dei quali sono ora aperti al pubblico e di offrono visite guidate e molto materiale interpretativo. Ne sono un esempio i rifugi Benissanet, Flix, Garriga e Granollers; tutti questi formano parte della Rete di Memoria del Memoriale Democratico.

Roses, il rifugio antiaereo (Roses, el refugi antiaeri)

A roses sono molti i rifugi antiaerei che sono stati costruiti tra la fine del 1937 e il 1938, in piena guerra civile. Il recente recupero dell'antico rifugio “de la Pujada de l'Escorxador” (=salita al mattatoio) ora plaça de la Pau (=piazza della pace) ha permesso di conoscere i materiali e i metodi utilizzati per la sua costruzione e l'ottimo stato di conservazione in cui si trovava.
Durante la guerra civile del 1936-1939, la popolazione di Roses disponeva di due possibilità per proteggersi. Il primo è stato quello di correre a rifugiarsi nell'entroterra ed è stato ampiamente utilizzato dalla popolazione il giorno 30 ottobre 1936, quando la faziosa nave Canàries, ha rilasciato più di 40 cannonate, effettuando il primo bombardamento delle contee di Girona.
Tuttavia, la forma di attacco più utilizzata dall'esercito di Franco era l'attacco aereo come dimostrano i bombardamenti a Roses il 24 agosto 1937, il 7 febbraio e il 17 agosto 1938 e un gruppo di tre raid aerei il 6, 7 e 8 febbraio 1939, poco prima dell'ingresso delle truppe nazionali il 9 febbraio.
Di fronte a questo fatto, la popolazione civile di Roses ricorre alla costruzione di diversi rifugi antiaerei. Le fonti documentarie e testimonianze orali hanno permesso di mantenere la memoria dei diversi nascondigli esistenti, costruiti tra il 1937 e il 1938, tra i quali vi è quello “de la Pujada de l'Escorxador”.
Come previsto, i lavori realizzati nel 2002 alla plaça de la Pujada de l'Escorxador hanno permesso di scoprire uno degli ingressi di questo rifugio.
Una prima ispezione ha permesso di verificare il percorso dei suoi corridoi e lo stato di conservazione del luogo. Così si è potuto constatare che dall'accesso della  “Pujada de l'Escorxador” il rifugio passava sotto la strada di Josep Sabaté per 35 metri, per poi biforcarsi successivamente e uscire nella strada Trinitat da un lato, e alla strada Capità Ariza dall'altro.
I muri di sostegno dei diversi corridoi sono stati costruiti in cemento, mentre per la volta, che si conserva in perfetto stato, sono stati usati mattoni. Un altro aspetto degno di nota è stata l'ottima impermeabilizzazione dell'involucro (considerando l'esistenza di acqua che procedeva dal sottosuolo) dato che non sono state rilevate filtrazioni o crepe nelle giunture della volta o intorno alle pareti.
Altri rifugi dei quali si conosce l'esistenza in città sono quello della  plaça de l´Església (=piazza della chiesa) e quello della  plaça del General Prim (=piazza del generale Prim).
Inoltre ce ne sono altri situati in aree scarsamente popolate nelle vicinanze della città, come le
“muralles de la Ciutadella de Roses” (=mura della Cittadella di Roses), che ne ha accolti tre, o quello situato a Camp de la Cortina, dove si cominciò a costruirvi un nascondiglio, anche se i lavori non si conclusero e per tanto non fu mai operativo.
Il rifugio antiaereo della piazza della Pace sarà visitabile
Il rifugio-bunker della plaça de la Pau (=piazza della pace) si compone di un corridoio largo un metro e alto due metri, con una lunghezza di circa 100 metri. Esso ha il suo accesso principale in questa piazza, ma nel mezzo del corridoio il percorso si biforca in una seconda uscita collocata al  carrer Capità Ariza (=strada del Capitano Ariza). Attualmente, grazie ad un primo recupero fatto alcuni anni fa, il rifugio è costituito da un pannello di controllo e da una motopompa per l'estrazione dell'acqua e l'intero corridoio è illuminato per mezzo di alcuni candelabri.
Ora, il Consiglio della città ha voluto fare un ulteriore passo nella valorizzazione di questo spazio simbolico e ha appena approvato un progetto che permetterà lo svolgimento di visite al rifugio, che si svolgeranno in piccoli gruppi accompagnati da una guida, date le caratteristiche del luogo.
I miglioramenti approvati consistono nella meccanizzazione delle porte d'accesso al rifugio per mezzo di un sistema idraulico, nella ristrutturazione di tutta l'illuminazione esistente sostituita con luminarie a basso consumo e, infine, nella riprogettazione dei due ingressi al rifugio con l'aggiunta di un sistema audio e suono e che permetterà di fare simulazioni e ambientare visite, e un pannello informativo contenente i documenti esistenti in riferimento al rifugio antiaereo. Il bilancio di questi lavori è di 61.000 euro.
















Sitografia:


Lavoro eseguito da:
Anna Melison
Elisa Stefani
Mandy Smiderle
Sara Beraldin
Valentina Montagna


Cap comentari:

Publica un comentari a l'entrada