dimarts, 17 de gener del 2017

Refugis antiaeris de Barcelona

Rifugi antiaerei a Barcellona durante la Guerra Civile Spagnola

I rifugi antiaerei sono stati costruiti allo scopo di proteggere i cittadini durante la Guerra Civile Spagnola, svoltasi tra il 1936 ed il 1939.
Data la tensione militare e politica che si è venuta a creare in Europa e la conseguente paura rispetto a possibili attacchi, nel 1931 venne creato il Grupo de Artillería Antiaérea, il quale durante la Seconda Repubblica (1931-1939) si è convertito in Grupos de Defensa Contra Aeronaves, con sede a Madrid e Saragozza.
Nel 1935, il Ministero della Guerra approvò tramite decreto la creazione di un nuovo organismo, il Comité Nacional para la Defensa Pasiva, che aveva l’obiettivo di adottare delle misure per la protezione della popolazione civile in caso di conflitto armato (inoltre questo organo sarà preso a modello per le future “Juntes de Defensa Pasiva Locals”: verrà infatti adottato in seguito dalle città europee che hanno subito i bombardamenti aerei, come Londra, Parigi e Berlino).
Successivamente nel giugno del 1937 il Ministero della Difesa Nazionale promuove la costruzione dei rifugi antiaerei, incaricando i comuni alla loro realizzazione. Ciò nonostante queste misure di sicurezza vengono adottate troppo tardi, in quanto il primo bombardamento per mano dell’aviazione italiana fascista sulla città di Barcellona è datato 13 febbraio 1937 (quattro mesi prima). Il primo bombardamento ha colpito il centro della città, provocando la morte di 18 persone.
La città di Barcellona ha subito un totale di 194 bombardamenti, la maggior parte dei quali sono stati effettuati dall’aviazione fascista e nazista.

I RIFUGI:

I rifugi sono degli spazi sotterranei dotati di uno più accessi, il cui obiettivo era quello di proteggere i civili dagli attacchi del nemico in tempo di guerra, i quali avvenivano per la maggior parte per via aerea. Al fine di garantire la sicurezza dei cittadini, all’interno dei rifugi dovevano essere presenti:
-      - due o più accessi per facilitare entrata e uscita delle persone;
         i muri dovevano essere rinforzati (soprattutto quelli che guardavano verso l’esterno);
-          dovevano inoltre esserci delle aperture per la circolazione dell’aria.

Rifugio 307 – Carrer Nou de la Rambla






Refugio de la plaça del Diamant


Refugio de la Plaça del Diamant

Refugi antiaeri de la plaça del Diamant:

La “Plaça del Diamant”è una delle più belle piazze del quartiere di “Gràcia” ed ospita il rifugio antiaereo conosciuto come “Refugi Antiaeri de la Plaça del Diamant o búnker antiaéreo 202”, scoperto solo nell’anno 1992. Questo rifugio è stato costruito grazie ad una commissione dei quartieri vicini (che diede i fondi necessari alla sua realizzazione) e al lavoro dell’intera popolazione (più di cento volontari al giorno infatti si presentarono per la costruzione di tale bunker). La sua costruzione ha inizio nel 1937 e finisce nel 1938. Il tunnel può/poteva ospitare fino a 300 persone, è/era dotato di due ingressi (che guardano ciascuno un lato della piazza) e di scale.
In seguito ad un intervento archeologico e una restaurazione questo spazio è stato oggi reso accessibile al pubblico. L’estensione del rifugio comprende tutto il sottosuolo della piazza e della strada de “les Guilleries”. La sua profondità è pari a 12 metri, tale da riuscire a resistere alle bombe che venivano lanciate dal cielo sopra la città di Barcellona. Il rifugio de la “Plaça del Diamant” si è mantenuto intatto fino ai giorni nostri: difatti, ad oggi, è uno dei rifugi meglio conservati degli 88 esistenti a “Gràcia” durante la contesa.

Il rifugio ed il turismo:
Ad oggi, si organizzano visite guidate (organizzate dal “Taller d'Història de Gràcia”) dentro al rifugio. Queste visite si svolgono ogni domenica previa iscrizione/prenotazione (per e-mail o telefono) ed il prezzo è di 3 € a biglietto.
Sitografia:

 

Refugi antiaeri núm. 254 (Carrer Riereta, 4)

 

Tra il 2007 e il 2009, durante la costruzione di un nuovo edificio nei pressi del quartiere Riereta, a Barcellona, sono stati scoperti diversi siti archeologici di vari periodi storici, tra cui un rifugio antiaereo utilizzato durante la guerra civile: il numero 254. Costruito grazie al lavoro degli abitanti del quartiere, questo rifugio si trovava nei sotterranei di una fabbrica tessile del XIX secolo, che al tempo della guerra erano caduti in disuso.
Le vie d’accesso erano situate dove precedentemente erano posti gli ingressi della fabbrica: sulle strade Riereta, Vistalegre e Aurora. L’entrata al rifugio era costituita da una scala in muratura con delle ringhiere di ferro ai lati, che permettevano la protezione da schegge vaganti. All’interno vi erano inoltre dei cartelli che spiegavano come ci si doveva comportare in caso di bombardamenti e altri in cui vi erano le quote pagate dai residenti per la costruzione della struttura.
Il rifugio era costituito da un tunnel che collegava le strade Vistalegre e Aurora, e un doppio tunnel a zig-zag, perpendicolare all’altro, che sboccava su strada Riereta. La tecnica utilizzata per la costruzione fu quella della “galleria d’acqua”, che prevedeva la rimozione del terreno e l’utilizzo di impalcature in legno. Le pareti del tunnel erano invece di pietra e cemento, con il soffitto di mattoni e una lastra di cemento che permetteva la protezione dall’attacco delle bombe, il tutto rivestito da una volta catalana.
Lungo i corridoi si trovavano nicchie e armadi dove veniva riposto il cibo, che venivano utilizzati anche come sedie e letti di fortuna per i bambini, secondo le testimonianze orali degli abitanti del quartiere. Tuttavia, a differenza di altri rifugi, pare che non vi fossero altre stanze o locali destinati ad altri servizi base. E’ stata invece documentata la presenza di quattro pozzi di forma rettangolare che garantivano il ricircolo dell’aria.
Alla fine della guerra, questo rifugio venne sigillato con terra e macerie, che bloccarono tutti i gli accessi.

   
Sitografia:

Refugi antiaeri núm. 173 (Carrer de Ripollès)


Dal 12 novembre 2014, si sta portando a termine il monitoraggio archeologico delle opere di urbanizzazione del quartiere Ripollès, che hanno permesso un nuovo rifugio antiaereo della guerra civile: Il “Refugi antiaeri núm. 173”, del distretto de Sant Martí.
Secondo la documentazione raccolta nell’archivio amministrativo di Barcellona si potrebbe trattare del rifugio 0173. L’esistenza di questo rifugio è stata portata a conoscenza grazie alla lista dei rifugi antiaerei del 16 luglio del 1938 pubblicato nell’Atlante dei Rifugi della guerra civile spagnola a Barcellona.
In seguito a lavori d’urbanizzazione, si è fatta la scoperta di una delle entrate del rifugio menzionato, caratterizzata da una lunghezza di 14 metri e una profondità di 6 metri. Durante l’ispezione si è potuto confermare il buono stato dei resti conservati: difatti, praticamente tutte le panchine situate lungo il percorso del rifugio (circa 100 metri di lunghezza) si sono conservate. E’ stato inoltre localizzato il secondo accesso al rifugio (chiuso con una parete di mattoni). All’interno del rifugio inoltre è stata trovata una grande quantità di elementi di ferro come barattoli, pentole e secchi.

Sitografia:

Refugi antiaeri núm 307 (Carrer Nou de la Rambla):

Il Rifugio 307,situato nel quartiere di Poble Sec (quartiere del distretto di Sants-Montjuïc) è uno degli esempi di rifugio antiaereo, costruiti a Barcellona durante la Guerra Civile Spagnola. Lo scavo, iniziato tra l’estate e l’autunno dell’anno 1937, è stato reso possibile grazie al duro lavoro dei vicini del quartiere di Poble Sec e delle sovvenzioni della Generalitat de Catalunya che fornì loro il materiale per la sua costruzione. Il progetto originale prevedeva tre entrate che davano accesso su Carrer Nou de la Rambla e poteva contenere circa 2000 persone. Al suo interno sono state costruite 400 metri di gallerie, scavate nella montagna di Montjuïc, ed era dotato di latrine, lavabi, un focolare, un’infermeria, un’area ricreativa per i bambini, accumulatori di elettricità, cisterne d’acqua e un magazzino per gli attrezzi.
È uno dei pochi rifugi che non venne chiuso dalle truppe franchiste.  Nel corso degli anni, il rifugio 307, venne riutilizzato per finalità diverse: la coltivazione dei funghi, magazzino di una fabbrica produttrice di vetri finché alla fine degli anni 60 venne ufficialmente chiuso.

Il rifugio ed il turismo:

Oggi il rifugio 307 è aperto al pubblico e fa parte del MuHBa (Museu d’Historia de Barcelona). Si organizzano visite guidate in castigliano, catalano e inglese. L’obbiettivo è far capire ai turisti in che condizioni vivevano le persone che si nascondevano tra le sue pareti ed osservare le diverse stanze che lo formavano. Inoltre, per gli studenti su richiesta sono previste delle attività didattiche.
È possibile visitarlo tutto l’anno: domenica si effettuano visite guidate dalle 10.00 alle 14.00 h. (10.30 in inglese; 11.30 in spagnolo e 12.30 in catalano). Dal lunedì al sabato, solo su prenotazione, il museo è aperto ai gruppi.

Curiosità:

Nell’autunno del 2011 fu scelto per rappresentare lo spettacolo “subterrànies” sul tema delle donne e la guerra civile.

Prezzo
Entrata: 3,40€

Come raggiungerlo:

metro: L2 e L3 paral·lel
Bus: 121 (fermata Nou de la Rambla), 121, 21 i H16 (Paral·lel)



Per informazioni e prenotazioni:

dal lunedi al venerdì: dalle 10.00 alle 14.00h e dalle 16.00 alle 19.00h
 Tel. 93 256 21 22

SITOGRAFIA

COMPONENTI DEL GRUPPO:
Giacomo Carreri
    Vanessa Soldà
Stefano Tarocco

Anna Tondolo Gherbezza

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