Rifugi antiaerei a
Barcellona durante la Guerra Civile Spagnola
I
rifugi antiaerei sono stati costruiti allo scopo di proteggere i cittadini
durante la Guerra Civile Spagnola, svoltasi tra il 1936 ed il 1939.
Data
la tensione militare e politica che si è venuta a creare in Europa e la
conseguente paura rispetto a possibili attacchi, nel 1931 venne creato il Grupo de Artillería Antiaérea, il quale
durante la Seconda Repubblica (1931-1939) si è convertito in Grupos de Defensa Contra Aeronaves, con
sede a Madrid e Saragozza.
Nel
1935, il Ministero della Guerra approvò tramite decreto la creazione di un
nuovo organismo, il Comité Nacional para
la Defensa Pasiva, che aveva l’obiettivo di adottare delle misure per la
protezione della popolazione civile in caso di conflitto armato (inoltre questo
organo sarà preso a modello per le future “Juntes de Defensa Pasiva Locals”:
verrà infatti adottato in seguito dalle città europee che hanno subito i bombardamenti
aerei, come Londra, Parigi e Berlino).
Successivamente
nel giugno del 1937 il Ministero della Difesa Nazionale promuove la costruzione
dei rifugi antiaerei, incaricando i comuni alla loro realizzazione. Ciò
nonostante queste misure di sicurezza vengono adottate troppo tardi, in quanto
il primo bombardamento per mano dell’aviazione italiana fascista sulla città di
Barcellona è datato 13 febbraio 1937 (quattro mesi prima). Il primo
bombardamento ha colpito il centro della città, provocando la morte di 18
persone.
La
città di Barcellona ha subito un totale di 194 bombardamenti, la maggior parte
dei quali sono stati effettuati dall’aviazione fascista e nazista.
I RIFUGI:
I
rifugi sono degli spazi sotterranei dotati di uno più accessi, il cui obiettivo
era quello di proteggere i civili dagli attacchi del nemico in tempo di guerra,
i quali avvenivano per la maggior parte per via aerea. Al fine di garantire la
sicurezza dei cittadini, all’interno dei rifugi dovevano essere presenti:
- - due o più accessi per facilitare entrata
e uscita delle persone;
i muri dovevano essere rinforzati
(soprattutto quelli che guardavano verso l’esterno);
-
dovevano inoltre esserci delle aperture
per la circolazione dell’aria.
Rifugio
307 – Carrer Nou de la Rambla
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Refugio de la
plaça del Diamant
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Refugio de la Plaça del Diamant
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Refugi antiaeri de la plaça del Diamant:
La
“Plaça del Diamant”è una delle più belle piazze del quartiere di “Gràcia” ed ospita il rifugio
antiaereo conosciuto come “Refugi Antiaeri de la Plaça del Diamant o búnker antiaéreo 202”, scoperto solo nell’anno 1992.
Questo rifugio è stato costruito grazie ad una
commissione dei quartieri vicini (che diede i fondi necessari alla sua realizzazione)
e al lavoro dell’intera popolazione (più di cento volontari al giorno infatti
si presentarono per la costruzione di tale bunker). La sua costruzione ha
inizio nel 1937 e finisce nel 1938. Il tunnel può/poteva ospitare fino a 300
persone, è/era dotato di due ingressi (che guardano ciascuno un lato della
piazza) e di scale.
In seguito ad un intervento archeologico e
una restaurazione questo spazio è stato oggi reso accessibile al pubblico. L’estensione del rifugio comprende tutto il sottosuolo
della piazza e della strada de “les Guilleries”. La sua profondità è pari a 12
metri, tale da riuscire a resistere alle bombe che venivano lanciate dal cielo
sopra la città di Barcellona. Il rifugio de la “Plaça del Diamant” si è mantenuto
intatto fino ai giorni nostri: difatti, ad oggi, è uno dei
rifugi meglio conservati degli 88 esistenti a “Gràcia” durante la contesa.
Il rifugio ed il turismo:
Ad
oggi, si organizzano visite guidate (organizzate dal “Taller d'Història de Gràcia”) dentro
al rifugio. Queste visite si svolgono ogni
domenica previa iscrizione/prenotazione (per e-mail o telefono) ed il prezzo è
di 3 € a biglietto.
Sitografia:
Refugi antiaeri núm. 254 (Carrer Riereta, 4)
Tra il 2007 e il 2009, durante
la costruzione di un nuovo edificio nei pressi del quartiere Riereta, a Barcellona,
sono stati scoperti diversi siti archeologici di vari periodi storici, tra cui
un rifugio antiaereo utilizzato durante la guerra civile: il numero 254.
Costruito grazie al lavoro degli abitanti del quartiere, questo rifugio si
trovava nei sotterranei di una fabbrica tessile del XIX secolo, che al tempo
della guerra erano caduti in disuso.
Le vie d’accesso erano situate
dove precedentemente erano posti gli ingressi della fabbrica: sulle strade
Riereta, Vistalegre e Aurora. L’entrata al rifugio era costituita da una scala
in muratura con delle ringhiere di ferro ai lati, che permettevano la protezione
da schegge vaganti. All’interno vi erano inoltre dei cartelli che spiegavano
come ci si doveva comportare in caso di bombardamenti e altri in cui vi erano
le quote pagate dai residenti per la costruzione della struttura.
Il rifugio era costituito da un tunnel che
collegava le strade Vistalegre e Aurora, e un doppio tunnel a zig-zag, perpendicolare
all’altro, che sboccava su strada Riereta. La tecnica utilizzata per la costruzione
fu quella della “galleria d’acqua”, che prevedeva la rimozione del terreno e
l’utilizzo di impalcature in legno. Le pareti del tunnel erano invece di pietra
e cemento, con il soffitto di mattoni e una lastra di cemento che permetteva la
protezione dall’attacco delle bombe, il tutto rivestito da una volta catalana.
Lungo i corridoi si trovavano
nicchie e armadi dove veniva riposto il cibo, che venivano utilizzati anche
come sedie e letti di fortuna per i bambini, secondo le testimonianze orali
degli abitanti del quartiere. Tuttavia, a differenza di altri rifugi, pare che
non vi fossero altre stanze o locali destinati ad altri servizi base. E’ stata
invece documentata la presenza di quattro pozzi di forma rettangolare che garantivano
il ricircolo dell’aria.
Alla fine della guerra, questo
rifugio venne sigillato con terra e macerie, che bloccarono tutti i gli
accessi.
Sitografia:
Refugi antiaeri núm. 173 (Carrer de Ripollès)
Dal 12 novembre 2014, si sta portando a termine il
monitoraggio archeologico delle opere di urbanizzazione del quartiere Ripollès,
che hanno permesso un nuovo rifugio antiaereo della guerra civile: Il “Refugi
antiaeri núm. 173”, del distretto
de Sant Martí.
Secondo la documentazione raccolta
nell’archivio amministrativo di Barcellona si potrebbe trattare del rifugio
0173. L’esistenza di questo rifugio è stata portata a conoscenza grazie alla
lista dei rifugi antiaerei del 16 luglio del 1938 pubblicato nell’Atlante dei
Rifugi della guerra civile spagnola a Barcellona.
In seguito a lavori d’urbanizzazione, si è fatta la scoperta
di una delle entrate del rifugio menzionato, caratterizzata da una lunghezza di
14 metri e una profondità di 6 metri. Durante l’ispezione si è potuto
confermare il buono stato dei resti conservati: difatti, praticamente tutte le
panchine situate lungo il percorso del rifugio (circa 100 metri di lunghezza)
si sono conservate. E’ stato inoltre localizzato il secondo accesso al rifugio
(chiuso con una parete di mattoni). All’interno del rifugio inoltre è stata
trovata una grande quantità di elementi di ferro come barattoli, pentole e
secchi.
Sitografia:
Refugi antiaeri núm 307 (Carrer Nou de la Rambla):
Il
Rifugio 307,situato nel quartiere di Poble Sec (quartiere del distretto di Sants-Montjuïc) è uno degli
esempi di rifugio antiaereo, costruiti a Barcellona durante la Guerra Civile
Spagnola. Lo scavo, iniziato tra l’estate e l’autunno dell’anno 1937, è stato
reso possibile grazie al duro lavoro dei vicini del quartiere di Poble Sec e
delle sovvenzioni della Generalitat de Catalunya che fornì loro il materiale
per la sua costruzione. Il progetto originale prevedeva tre entrate che davano
accesso su Carrer Nou de la Rambla e
poteva contenere circa 2000 persone. Al suo interno sono state costruite 400
metri di gallerie, scavate nella montagna di Montjuïc, ed era dotato di latrine, lavabi, un focolare,
un’infermeria, un’area ricreativa per i bambini, accumulatori di elettricità,
cisterne d’acqua e un magazzino per gli attrezzi.
È
uno dei pochi rifugi che non venne chiuso dalle truppe franchiste. Nel corso degli anni, il rifugio 307, venne
riutilizzato per finalità diverse: la coltivazione dei funghi, magazzino di una
fabbrica produttrice di vetri finché alla fine degli anni 60 venne
ufficialmente chiuso.
Il rifugio ed il turismo:
Oggi
il rifugio 307 è aperto al pubblico e fa parte del MuHBa (Museu d’Historia de Barcelona). Si organizzano visite guidate in
castigliano, catalano e inglese. L’obbiettivo è far capire ai turisti in che
condizioni vivevano le persone che si nascondevano tra le sue pareti ed
osservare le diverse stanze che lo formavano. Inoltre, per gli studenti su richiesta
sono previste delle attività didattiche.
È
possibile visitarlo tutto l’anno: domenica si effettuano visite guidate dalle
10.00 alle 14.00 h. (10.30 in inglese; 11.30 in spagnolo e 12.30 in catalano).
Dal lunedì al sabato, solo su prenotazione, il museo è aperto ai gruppi.
Curiosità:
Nell’autunno del 2011
fu scelto per rappresentare lo spettacolo “subterrànies”
sul tema delle donne e la guerra civile.
Prezzo
Entrata: 3,40€
Come
raggiungerlo:
metro: L2 e L3 paral·lel
Bus: 121
(fermata Nou de la Rambla), 121, 21 i H16 (Paral·lel)
Per
informazioni e prenotazioni:
dal lunedi al venerdì: dalle 10.00 alle 14.00h e dalle 16.00 alle 19.00h
Tel.
93 256 21 22
SITOGRAFIA
COMPONENTI DEL GRUPPO:
Giacomo Carreri
Vanessa Soldà
Stefano Tarocco
Anna Tondolo Gherbezza
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